![Fiori e piante primaverili](https://effecomunicazione.it/wp-content/uploads/2020/03/Giardino.jpg)
18 Mar Il gardening contro l’ansia da isolamento forzato
L’isolamento forzato di questo periodo sta mettendo a dura prova la nostra resilienza.
Chi non lavora da remoto riempie le giornate casalinghe come può, vivendo in una sospensione temporale interrotta dalle drammatiche notizie dal fronte mondiale.
Intanto, fuori dalle nostre finestre la natura si sta risvegliando, vivace e luminosa. Proprio da lei arriva l’antidoto all’ansia che talvolta ci assale in queste giornate difficili.
Si tratta del giardinaggio, uno svago per il quale bastano un piccolo spazio, un po’ di buona volontà e un pizzico di sensibilità.
Crescere piante e fiori, sentirli rispondere grati alle nostre cure, ci riempie di pace e leggerezza. Loro ci parlano di bellezza, di continuità; stuzzicano i nostri sensi con colori, profumi, sensazioni tattili.
Vasi di erbe aromatiche o piante fiorite stagionali, che coi garden center serrati sono comunque reperibili nella grande distribuzione, aspettano solo chi vorrà prendersene cura. Fatelo: è una grande soddisfazione a un piccolo prezzo.
L’unico inconveniente è che l’hobby si trasformi in una specie di dipendenza, come è capitato a me.
Vivo in campagna, tra Brescia e Bergamo, e la mia casa è circondata da un grande giardino.
In questi giorni atipici, tra una lezione online e una buona lettura, ho più tempo a disposizione per infilarmi guanti e stivali e raggiungere le mie verdi, silenziose amiche.
Esco in giardino e a ogni passo ho un tuffo al cuore. Sotto il nespolo sbocciano vinca, violetta e bergenia, poco distante è il giallo insolente della giunchiglia. Iris, peonie e alcee – queste ultime di mia produzione – aspettano quiete la loro stagione di fioritura.
Qualche metro ancora ed ecco giacinti, tulipani, campanule ed ellebori, mai così belli da quando li ho potati con severità.
Arrivo quindi all’orto delle erbe aromatiche, con ruta, menta, salvia e pimpinella, delimitato da profumati cespugli di alloro ed elicriso.
Proseguo verso il gruppo del roccioso, con roselline selvatiche, sedum e festuca.
Tutt’intorno dimorano le piante più anziane: magnolia, mimosa, pino, melograno e calicanto.
Per finire, un’occhiata al vialetto delle rose, tutte rigorosamente italiane, agli alberi da frutto e al piccolo orto, che pianterò secondo tradizione dopo il 25 aprile.
Una data che quest’anno, più che mai, vorrei avesse un significato speciale per tutti noi.
Nel collage fotografico alcuni protagonisti del giardino: dall’alto in basso e da sinistra verso destra: giunchiglia, bergenia, violetta, broccolo romanesco, vinca, fior di pesco, mimosa.