Don King e Francesca Facchetti

Il folgorante incontro con Don King

Talvolta ignorare aiuta. Quando mi dissero che Don King, celeberrimo promoter della boxe, stava arrivando a Bergamo per presentare in conferenza stampa all’Hotel San Marco la collaborazione con il pugile Luca Messi, risposi ingenuamente: “Don chi?”.
Non sapevo che stavo per incontrare una delle personalità più carismatiche e controverse del pugilato mondiale.

Mr. King era in ritardo: in visita alle bellezze di Bergamo Alta, si era fatto rapire dalle opere di Lorenzo Lotto. Dopo un’ora buona di attesa entrò nella hall dell’hotel circondato da una piccola folla.
Lo avvicinai mentre sorseggiava senza fretta wiskey con ghiaccio al bar. Un po’ intimorita dalla sua presenza imponente e dall’espressione burbera del suo viso, gli chiesi quasi timidamente di rilasciare un’intervista con un giornalista del Corriere della Sera (al tempo seguivo l’ufficio stampa del Roof Garden).

“Sweetie, you may ask me what you want”, mi rispose con un sorriso inatteso. In cambio dell’ulteriore ritardo, che già aveva innervosito i convitati, il suo staff mi domandò di fare da interprete alla conferenza stampa. Accettai, ma ricordo che sudai freddo: le sue, più che risposte, erano veri e propri sermoni indirizzati con tono ieratico alla platea attentissima.

Al termine della conferenza ci salutammo con calore. Mi fece gli auguri per la mia professione, risposi che era stato un onore incontrarlo. Poi il Re lasciò la sala: il passo sicuro, l’haircut iconico, la giacca in denim chiaro con il suo ritratto decorato sulla schiena.
Chissà come sta oggi, Don King, e se mai avrò la ventura di incontrarlo ancora…

(Foto Ugo Zamborlini)