Lisa prepara la sua bevanda personalizzata davanti al tavolo dei giudici

Trismoka Challenge, puntare sulla formazione

“Abbiamo bisogno di Maestri”. Me lo ripeto spesso, e talvolta il caso mi fa incontrare aziende che nella formazione credono e investono. È il caso di Trismoka, selezionatori e torrefattori di caffè a Paratico, sul Lago d’Iseo, ma anche formatori delle nuove generazioni di baristi DOC.

Avevo conosciuto anni fa il patron di Trismoka, Paolo Uberti, ai panel test del Centro Studi Assaggiatori. Facevamo entrambi parte del gruppo di degustatori certificati IIAC inviati periodicamente ad assaggiare espressi dalle più svariate provenienze. La nostra scheda sensoriale era dettagliatissima, comprendeva voci come la tessitura della crema e la personalità dell’espresso (mai chiamarlo caffè: caffè è la materia prima!).

Negli anni a seguire, gli impegni con il mondo del vino mi hanno impedito di proseguire il mio percorso di degustatrice di espresso, ma l’interesse per quel mondo, per i misteriosi aromi che una drupa torrefatta rivela in una tazzina, era sempre presente. Così, quando l’azienda mi ha contattata per partecipare al talent show Trismoka Challenge come giudice sensoriale, ho accettato senza esitazioni.

Insieme agli altri giurati – i giornalisti Alice Scalfi, Alessandro Tabaglio ed Emanuele Zarcone – abbiamo prima affrontato un percorso di “taratura” condotto da Michael Boffelli, formatore preparato e coinvolgente, e poi ci siamo ritrovati per tre giorni a Golositalia, manifestazione bresciana dedicata al mondo food and wine, per esaminare tre preparazioni a base di caffè Trismoka (un espresso, un cappuccino e una bevanda personalizzata) create da dodici studenti selezionati dagli Istituti alberghieri di Brescia e Bergamo dopo un impegnativo percorso di formazione.

Come giudici, oltre alla conformità delle preparazioni al regolamento di gara, dovevamo valutare l’attitudine dei ragazzi a rappresentare “il perfetto barista di domani”, ruolo che esige sia competenza tecnica che capacità di interazione con la clientela. Impresa non facile per un adulto, figuriamoci per un adolescente su un palco, circondato da pubblico, cameraman e fotografi!

I ragazzi però ci hanno stupiti. Oltre alle preparazioni, sempre molto gradevoli quando non eccelse, hanno saputo “tenere la scena” e coinvolgere i giurati con garbo ed entusiasmo.

L’emozione è esplosa alla fine, quando, insieme al giudice tecnico Sergio Barbarisi, abbiamo emesso il verdetto ed è stata annunciata la vincitrice, la sedicenne Raciratou Sambale. Raci, già vittoriosa all’edizione 2018, è un vero talento, ha dominato il palcoscenico in modo perfetto e conquistato i giurati con un espresso e un cappuccino esemplari, strappando applausi con la bevanda personalizzata ad alto tasso di creatività (bello il colpo di teatro del ghiaccio secco nel raccoglitore della moka).

Ringrazio lei e gli altri undici ragazzi per avermi coinvolta e, lo ammetto, emozionata. A tutta la squadra Trismoka, incluso l’ottimo presentatore Luca Riva, va invece il mio plauso per il contributo concreto al mondo della formazione. Questo sì è essere Maestri.

(Foto Diana Bovoloni)